La Storia

Il primo numero de L’Azione esce il 5 dicembre 1914. È stampato a Conegliano dalle Arti Tipografiche Scarpis. Costa 5 centesimi. Figura come direttore don Annibale Giordani (1914-1915) di Portogruaro, ma accanto a lui, come vero responsabile della pubblicazione, c’è un laico, Lodovico Concini di Conegliano. Il primo numero è stampato in seimila copie ed incontra subito un grande successo.

Il nuovo settimanale era stato preceduto da un’altra pubblicazione diocesana: il 10 gennaio 1904 era, infatti, uscito a Vittorio Veneto un foglio intitolato “Il Buon Senso”, con il sottotitolo “Periodico democratico cristiano settimanale”, il cui promotore era mons. Francesco Bellè, cancelliere vescovile. Per il suo carattere piuttosto aggressivo, incontrò molta opposizione, anche tra il clero, e dovette chiudere il 13 agosto 1905.

L’esigenza di avere una pubblicazione diocesana sull’esempio delle diocesi circostanti, tuttavia, era molto viva. Ne discuteva soprattutto un gruppo di laici impegnati che si raccoglieva nella canonica di Vazzola con il parroco mons. Domenico Zanette, futuro vicario generale. Faceva parte del gruppo anche il nipote di Giuseppe Toniolo, Giambattista Schiratti. La spinta decisiva per la nascita de L’Azione venne dal vescovo Rodolfo Caròli, entrato in diocesi solo qualche mese prima.

Il tempo, tuttavia, non era quello propizio per una iniziativa del genere, infuriava già la guerra in Europa e poco dopo anche l’Italia fu coinvolta. Molti dei collaboratori dovettero partire per il fronte, i costi divennero proibitivi, tanto che il neonato giornale dovette sospendere le pubblicazioni con il numero di Natale del 1915, a solo un anno dalla sua apertura.

La ripresa non fu facile. “L’Azione” poté riapparire soltanto il 15 agosto 1920 e, dal gennaio 1921, fu stampata a Vittorio Veneto dalle Arti grafiche Longo e Zoppelli. Ma subito altri tempi oscuri resero difficile la vita del giornale e dei suoi direttori: don Silvio Celotto (1920-1922), il laico Antonio Pillot (1922-1924), don Giuseppe Faè (1922-1926) e don Agostino Sandro (1926-1932). Progressivamente, infatti, s’impose il regime fascista che nel 1925 soppresse la libertà di stampa. Il settimanale dovette ripiegare su riflessioni morali e catechistiche o su innocue e edificanti cronache locali. Di tanto in tanto, dovette piegarsi a pubblicare interpretazioni di fatti imposte dall’alto. Soprattutto durante il periodo della guerra, il giornale fu particolarmente vigilato con critiche da parte degli esponenti del regime al direttore di allora don Mosè Da Broi (1932-1961), coadiuvato da don Giuseppe De Biasi (1962-1965).

Passato il disastro bellico, L’Azione, anche grazie all’impulso impresso dal vescovo Giuseppe Zaffonato, fu rilanciata nel nuovo clima di libertà, ma anche di forti battaglie, per la fisionomia da dare alla nazione uscita malconcia dalla guerra. A mano a mano che si ricostruiva la vita civile, anche L’Azione cresceva nella sua consistenza. Sorse nel frattempo la Tipse, la “Tipografia del Seminario”, alla quale fu affidata la stampa del giornale.

Con la direzione di don Giovanni Dan (1965-1990) raggiungeva, negli anni Settanta e Ottanta, le 18mila copie, con punte di 20mila per certi numeri speciali. Il giornale si faceva promotore di molte iniziative parallele, come mostre e convegni, che diedero luogo alla pubblicazione della collana Quaderni de L’Azione. Ebbe vita, per un certo periodo, un supplemento mensile destinato ai più giovani L’Azione ragazzi e, per alcuni anni, fu pubblicato il fascicolo separato L’Azione Sport. In tempi più recenti, è stato ideato il magazine L’Azione Illustrata, in uscita in numeri speciali e distribuito gratuitamente nei principali centri della diocesi.

Negli anni Novanta, la direzione viene affidata a due laici: prima a Giuseppe Casagrande (1990-1998) e poi, per breve tempo, a Paolo Martorel (1998). Dal 1998 al 2015, assume l’incarico don Gian Pietro Moret, al quale nel 2016 succede don Alessio Magoga.

Un’iniziativa simpatica, che ha avuto grande successo, è stata il Camminamonti che ha inteso promuovere l’amore per la montagna, proponendo ai partecipanti interessanti percorsi montani. Per vent’anni (2002-2021), L’Azione ha inoltre indetto il Concorso letterario “Raccontiamo la montagna delle Prealpi bellunesi e trevigiane”, rivolto a bambini, ragazzi e adulti, le cui migliori composizioni sono confluite in un apposito volume. Altri concorsi, sempre realizzati da L’Azione - GrestArt e Grestiamo - hanno voluto mettere al centro i ragazzi e gli animatori dei Grest delle parrocchie della diocesi. Durante l’anno giubilare, in collaborazione con la diocesi di Treviso, è stato pubblicato un supplemento mensile sullo svolgimento del Giubileo del 2000 nel nostro territorio.

Il settimanale continua, da solo o in collaborazione con altre organizzazioni, a realizzare iniziative culturali di vario tipo, come convegni, dibattiti e presentazioni. Nel 2014 è stata fondata la casa editrice “Fondazione Dina Orsi – editrice L’Azione” che, attraverso la pubblicazione di libri, agisce in sinergia di intenti con il settimanale.

I Direttori