Dopo dieci anni di lotta alla malattia Barbara Ceotto, vittoriese, assistente sociale per la Caritas diocesana, se ne è andata ieri, a 45 anni appena compiuti il giorno della Candelora. La causa: un’influenza che è diventata polmonite su un corpo oramai debilitato e fragile, che aveva già ricevuto nel tempo la diagnosi di due malattie rare che riguardano sempre più pazienti anche in Italia (linfoma di Castleman e di sindrome Poems).
“Ha lottato con le unghie e con i denti, in modo sempre dignitoso e senza pesare sul prossimo. Ha sempre collaborato con medici e infermieri – spiega il fratello, Marco Ceotto –; è stata un esempio di fiducia e determinazione nella scienza. Senza mai stancarsi di ricercare e di sperimentare le terapie che le venivano proposte. Ma anche esempio di dolcezza e umanità verso chi l’ha accompagnata nel percorso, a dimostrazione che sono sempre le persone a fare la differenza. La considero un esempio encomiabile di coraggio e dignità”.
Seguita negli ultimi giorni di vita dalla medicina interna diretta dal primario Roberto Sciascia, si è congedata stremata dalla lunga lotta che l’aveva già vista ricoverata per ripetuti periodi all’Ospedale oncologico di Aviano, al Ca’ Foncello di Treviso ed al Civile di Vittorio Veneto, oltre alle terapie in day hospital presso la clinica universitaria di Padova, dal professor Fabrizio Vianello, e quelle condotte a casa dal servizio di assistenza domiciliare integrata dell’Ulss 2.
“La sua determinazione nella cura alla fine si è tramutata in accettazione dei risultati raggiunti. Ha dato il massimo e di più. Ha meritato il suo giusto riposo – conclude il fratello Marco Ceotto –. Per rispetto della sua dignità, insieme ai medici, abbiamo escluso ogni forma di accanimento terapeutico. Barbara ha trovato pace al suo sacrifico e al tempo stesso ha lasciato una lezione a tutti”.
Nata a Vittorio Veneto il 17 gennaio 1979, cresciuta nella parrocchia di Sant'Andrea, è stata studentessa al liceo classico Flaminio di Vittorio Veneto; aveva poi conseguito la laurea alla facoltà di Scienza dei Servizi sociali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Proprio qualche giorno fa con amici e familiari aveva festeggiato i suoi 45 anni in pizzeria.
Dopo aver collaborato con diverse realtà nell’ambito sociale, tra cui il Ceis di Belluno e la cooperativa "Insieme si può", era approdata alla Caritas diocesana diretta da don Roberto Camillotti, dove tra gli altri aveva seguito i progetti speciali sui richiedenti asilo e di residenzialità. Una vita dedicata al prossimo, ai meno fortunati, senza risparmiare energie e fatiche.
La piangono il padre Francesco, i fratelli Marco e Giordano, la nipote Anna e gli amici più stretti e fedeli, Irene e Tarun. Il suo funerale si terrà lunedì 5 febbraio presso il Duomo di Serravalle, alle 15.30. La cerimonia sarà officiata dal direttore della Caritas Diocesana, don Andrea Forest. Il rosario domenica 4 alle 19 nella stessa chiesa.