TRICHIANA: "Pranolz" rifugio sano e sicuro cv
Lo ha certificato l'Ulss 1 Dolomiti
Cinzia Zanone
08/10/2024

TRICANA C’è anche un rifugio in territorio diocesano, il Pranolz di Trichiana, tra le undici strutture bellunesi che hanno ottenuto l’attestazione di “Rifugio sano e sicuro” rilasciata dall’Ulss 1 Dolomiti. Lo scorso ottobre, l’azienda sanitaria promosse, con l’Associazione Gestori Rifugi Alpini del Veneto (Agrav) il progetto “Rifugi sani e sicuri” colknbjb fine di migliorare la qualità igienico-sanitaria complessiva, la sicurezza sanitaria e la capacità di promuovere la salute nei rifugi, anche in vista degli appuntamenti olimpici che attendono le Dolomiti e dell’aumento dei flussi turistici in montagna. In questi mesi, dopo alcuni incontri per spiegare le finalità del progetto ai rifugisti e ai proprietari dei rifugi (in particolare sezioni del Cai), il team del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss, specificamente istituito, ha supportato le strutture interessate nel percorso per ottenere il “bollino” che rappresenta una sorta di “certificazione di qualità” a favore degli escursionisti. Per essere definito “sano e sicuro”, oltre a rispettare la normativa di settore in tema di sicurezza igienico-sanitaria, il rifugio ha dovuto dimostrare di essere in possesso di almeno cinque tra i seguenti requisiti: possesso di un defibrillatore semiautomatico esterno Dae con accessori, sottoposti a corretta manutenzione (presa in carico a cura della centrale Suem 118); formazione dei dipendenti per l’esecuzione di manovre di primo soccorso e/o per l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno Dae (corso Blsd); disponibilità di sfigmomanometro per la misurazione della pressione arteriosa; predisposizione di menù con indicazione delle sostanze alimentari che possono determinare allergie o intolleranze; garanzia di disponibilità di pasti privi di glutine; approvvigionamento idrico controllato; procedura che contempli il flussaggio di acqua corrente per almeno due minuti, per le camere che non siano state occupate da almeno cinque giorni (contrasto legionellosi); disponibilità di creme solari ad alto fattore protettivo e di cappelli con visiera/bandana, esposti in area ben visibile, che possano essere commercializzati su richiesta dei fruitori (prevenzione melanoma). Insieme al Pranolz, l’attestazione è stata assegnata a: Bruno Carestiato (Agordo), Col Gallina (Cortina d’Ampezzo), Cesare Tomè - Passo Duran (La Valle Agordina), Dolomieu al Dolada (Pieve d’Alpago), Scarpa - Gurekian (Voltago Agordino), Malga Cavallera (Gosaldo), Aquileia (Selva di Cadore), Città di Fiume (Borca di Cadore), San Sebastiano (Zoldo Alto) e Furio Bianchet (Sedico).