In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne che cade il 25 novembre, il Comune di Vittorio Veneto organizza, insieme al Centro Anti Violenza di Vittorio Veneto, con il patrocinio dell'ULSS2 e in collaborazione con l'Associazione LILT e la Caritas Diocesana, un evento aperto al pubblico per riflettere su questo importante argomento, nell'ambito delle attività organizzate, promosse e sostenute dal Centro Anti Violenza comunale.
Si tratta dell'orazione civile dal titolo "Il caso di Annalisa Baldovin: anatomia di un femminicidio, la fatica di ricordare", che avrà luogo domenica 24 novembre alle 18.30 nell'Aula Magna del Seminario Vescovile di Vittorio Veneto.
A tenere l’orazione sarà Roberta Gallego (nella foto), magistrato e sostituto procuratore, impegnata attivamente nella diffusione della legalità, ripercorrerà le vicende umane e giudiziarie di un omicidio accaduto nel 2001 che ha visto come vittima una donna uccisa dal suo stalker. È la storia di Annalisa Baldovin, 40 anni, imprenditrice originaria del Bellunese, morì il 4 luglio 2001 all'ospedale di Padova. La donna fu vittima di un agguato il precedente 18 maggio, ordito da parte del suo stalker Davor Kovac, 35 anni, a Pieve di Cadore.
Quest'ultimo si era infatuato, non corrisposto, della vittima. L’uomo così iniziò un'escalation di persecuzioni documentate in ben 17 denunce presentate dalla donna e i suoi familiari: minacce di morte, estorsione e persino il tentativo di posizionare una bomba nell’azienda di cui la donna era titolare. Nonostante il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, il 18 maggio l’uomo si recò dell’azienda della vittima: dopo aver minacciato gli operai con una pistola, trovò la donna e la colpì con diversi proiettili. Il trentacinquenne si era anche portato dietro dell'esplosivo nel tentativo di far saltare la fabbrica, ma fu successivamente bloccato dai Carabinieri. Kovac fu arrestato e condotto in carcere. La donna, madre di un figlio adolescente, fu ricoverata in ospedale ma non riuscì a sopravvivere. La Procura contestò l'aggravante della premeditazione e ottenne il rinvio a giudizio dell'omicida. Negli anni successivi, l'uomo fu condannato in via definitiva all'ergastolo.
“Sono veramente grata alla dottoressa Gallego per la disponibilità a portare a Vittorio Veneto la sua orazione civile sulle intricate sfaccettature del caso Baldovin – afferma Laura Ceccarini, assessore alla città solidale e inclusiva di Vittorio Veneto -. Faremo memoria di Annalisa e, attraverso lei, ricorderemo le tante, troppe donne vittime di violenza. Grazie alla competenza del magistrato, comprenderemo anche come la legge sia cambiata da quel 2001, pur non riuscendo, purtroppo, a fermare completamente chi commette simili reati. Questo ci insegna che è la società tutta che deve impegnarsi a cambiare mentalità perché la parità e il rispetto siano valori condivisi e imprescindibili”.
L'ingresso è gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili.